Per un primo, breve contatto con le opere di Vieri Tosatti

Dando per scontato che una persona perennemente occupata quale può essere un direttore d’orchestra o un noto solista non può dedicare ore e giorni interi all’ascolto di un musicista finora sconosciuto, suggeriamo poche e brevi opere che sono al tempo stesso dei capolavori di Tosatti:

1): La Partita a pugni”. 16 minuti in tutto di partitura che, come ha scritto Franco Mannino, hanno rivoluzionato la musica e il Teatro del ‘900. La farsa di un grottesco incontro di boxe in una sgangherata palestra romana diventa dramma esistenziale e specchio dell’assurdità del mondo.

2): Il sistema della dolcezza”. Atto unico (2 quadri) di circa mezz’ora. La vicenda è basata su una novella di Edgar Allan Poe, ma con un geniale stravolgimento del finale: il visitatore del manicomio-modello (dove i matti hanno preso il potere) non viene affatto lasciato libero, bensì condannato al rogo, affinchè non vada a denunciare l’accaduto. Irrompono i medici e gli infermieri liberatisi, ma anziché soccorrere lo sventurato saranno proprio loro a dargli fuoco, esattamente per la stessa ragione… Questa potrebbe dirsi l’opera più “rossiniana” di Tosatti, e non perché vi siano richiami a questo musicista (poco amato dall’autore), bensì per l’incessante turbine musicale che avvolge tutta la folle vicenda.

3): “Gedichtkonzert” (“concerto di poesie”), per voce di donna e orchestra, basato su quattro poesie proprie.

Queste tre cose sono – a mio avviso – quelle che meglio permettono di formarsi un’idea della musica e dello spirito paradossale del suo autore in meno di un’ ora.

Poi, se si volesse approfondire, ci sarebbero molte altre che però non sono certo brevi ma richiedono un ascolto impegnativo: il grande Requiem” (da molti indicato come una delle massime realizzazioni del genere),

il “Concerto per viola”,

il “Concerto Iperciclico” per clarinetto e piccola orchestra,

il “Quartetto d’archi”, ecc.

Importantissima è infine l’ultima grande opera in tre atti, “Il Paradiso e il Poeta”. In questa breve sede ci limitiamo a dire che qui l’amatissimo Poe diventa addirittura il protagonista della fantasmagorica vicenda, per “costruire” la quale Tosatti ha saccheggiato diversi suoi racconti e poesie. Quanto alla musica, bisognerebbe descrivere il labirintico, incessante amalgama di temi e di suoni, ma questa è cosa che non può che essere demandata all’orecchio e al giudizio di ciascuno…

Valentino Tosatti